giovedì 23 aprile 2015

Il meritato riposo

Credo che sia doveroso, prima di prendermi una lunga pausa dal blog e dai social media, dare un'informazione.
Avevo più volte detto che - se non si fossero verificate alcune condizioni - avrei dovuto rinunciare alla direzione del DADU.
Sono piuttosto malandato e il lavoro di direzione di una Scuola, almeno per come lo intendo io, è faticoso: avrei potuto continuare solo in un contesto favorevole, in una situazione di continua battaglia non potevo farcela. Lo avevo detto più volte, anche quando avevo accettato di essere rieletto, estremamente a malincuore.

Mi ero dato come termine il 31 Marzo, termine che ho spostato di tre settimane dopo una richiesta degli studenti.
Lunedì ho "scongelato" le mie dimissioni e oggi, giovedì, è arrivata l'accettazione da parte del Magnifico Rettore.
Per cui la mia avventura alla direzione del DADU finisce qua; dopo dodici anni non avrò più nessun incarico di "governo" ad AAA.
Sono sereno e ho la coscienza a posto.

Il giorno 30 alle ore 11 gli studenti accoglieranno il Presidente Pigliaru e discuteranno con lui: io sarò ad ascoltare. Ringrazio il movimento per aver saputo riaprire giochi che sembravano chiusi e per avere mostrato radicalità e saggezza.  

Non penso di lasciare le cose peggio di come le ho prese.
Molte cose però non sono riuscito a farle, in primo luogo quello di ricostruire una comunità vera in Dipartimento, soprattutto tra i docenti.
Ma sono vent'anni che tutti i governi che si sono succeduti hanno portato colpi mortali all'Università e questo comporta disgregazione e dispersione.
Poi non sono riuscito a convincere questa città che si poteva fare una grande biblioteca innovativa nel complesso chiesa-convento: peccato!
Non sono riuscito sinora a chiudere sulla realizzazione di un importante spazio per il lavoro (coworking e fab-lab) ad Alghero; e qui chi non ha ancora fatto la sua parte è stato l'Ateneo   
Non ho trovato un vero sostegno in Ateneo (anzi), in particolare tra i colleghi Direttori, per il riconoscimento di Alghero come sede decentrata: un rifiuto che è puro autolesionismo.
Sono molto preoccupato per la situazione del personale precario, a partire dai colleghi del personale tecnico-amministrativo (solo alcuni di loro e in maniera rocambolesca hanno avuto il loro contratto prolungato), passando per i ricercatori a tempo determinato che scadranno nei prossimi mesi, per non considerare le decine e decine di assegnisti; politiche nazionali sciagurate e scelte improvvide o rinviate a livello locale rendono la situazione insostenibile.

Non so se ci sia qualche speranza per un futuro all'altezza di quel che abbiamo saputa fare sinora..
Ai nuovi iscritti  so che sarà assicurato un percorso di studi completo e con la qualità di sempre.
Credo che l'unica possibilità tuttavia per far vivere AAA in una prospettiva di medio periodo sia quella di rilanciare la sua sfida in una dimensione più ampia.
Mi prenderò un po' di tempo e poi comincerò a ragionare su questa prospettiva.
Per ora un meritato riposo.

P.S.
Fai quel che dici e di' quel che fai. Ecco.