mercoledì 16 aprile 2014

Un declino inarrestabile e le sue meschine ragioni

A volte mi convinco che non ce la possiamo fare.
E non penso alla desolazione del panorama politico locale, che ben oltre ogni possibile aspettative.
Mi riferisco alla dissipazione delle risorse pubbliche dovute all'incuria, all'incompetenza, alla malizia, alla distrazione, all'indifferenza, ai piccoli e meschini interessi.
Un po' dappertutto, da qualche parte molto di più che da altre.
Ad Alghero molto di più che da qualche parte.
Come segnala la pacata, ferma e un po' disperata lettera del Rettore Mastino.

Da Settembre 2012 (un anno e mezzo) la biblioteca del Santa Chiara è stata completata e collaudata, mobili compresi. L'Università di Sassari è pronta ad entrare da allora. Anzi ha bisogno si entrare: infatti, come tutti sanno, la biblioteca di architettura è sa molti mesi in grave sofferenza, occupando spazi risicati e impropri, con un contratto scaduto. Ma l'insieme delle caratteristiche che ho elencato sopra procrastinano di settimana in settimana il trasferimento della biblioteca comunale che è stata posta immotivatamente come condizione per consentire alla biblioteca universitaria di trasferirai.
Infatti a un certo punto lo spazio destinato alla biblioteca universitaria e a questo scopo finanziato nella sua ristrutturazione è stato proposto come sede di una biblioteca congiunta, una decisione unilaterale che tuttavia l'università ha fatto propria cercando di trasformarla in un'opportunità.
La destinazione a biblioteca congiunta è stata sancita circa sei mesi fa dal Consiglio comunale e scritta nella convenzione firmata da Comune e Università.
C'è una grave inadempienza che determina danni per tutti.
Non parlo delle aule che quella delibera del Consiglio e quella convenzione prevedevano ci fossero consegnate circa sei mesi fa: come tutti sanno e come tutti ignorano, solo tre aule ci sono state consegnate e non si sa quando ci saranno consegnate le altre; con un danno gravissimo per i nostro studenti e per la nostra immagine.

Mi dispiace per il mio Rettore che è stato ed è sistematicamente preso in giro: temo che non riuscirà ad inaugurare davvero quegli spazi che ha voluto e che la sua fiducia nella ragionevolezza degli interlocutori lo ha portato a inaugurare anticipatamente.

Cosa devo dire? Credo di essere l'unico davvero preoccupato di questa situazione, che si accompagna a quella di spazi pubblici inaugurati e mai utilizzati (chi si ricorda dei locali comunali a piazza dei mercati?) o poco e male utilizzati o in lentissima attesa di essere aperti,  o miserevolmente abbandonati e derelitti) ce ne è un elenco lunghissimo.
Come a molte altre cose sono rassegnato.
Ma non è giusto che sia così. Non è giusto rassegnarsi.
Magari sarò da solo, ma entro il mese di maggio entrerò nella biblioteca in ogni caso, portando uno scatolone di libri. Entrò il mese di maggio entrerò nelle aule e vi farò lezione. Non so ancora la data, ma la comunicherò in anticipo.

Eseguirò da solo una delibera unanime del Consiglio comunale. E che succeda quel che deve.