martedì 22 aprile 2014

io solo Combatterò, procomberò sol io.

Il titolo è ironico, è bene premetterlo a scanso di equivoci.
Vuol dire che nella decisione di indicare una data di esecuzione delle decisioni prese per gli spazi del Santa Chiara, la responsabilità dell'azione è solo mia e non convoco e non coinvolgo direttamente nessun altro.
Poi, come è ovvio, "chi c'è c'è".
Quindi il 20 maggio alle 9 prenderò possesso delle aule e della biblioteca (la parte assegnata all'università).
Si tratta di un'azione di (modesta) disubbidienza civile di cui - come è ovvio - mi assumo la piena responsabilità, in ogni senso.

Di seguito la lettera che ho inviato al Magnifico Rettore, ai candidati alla carica di Rettore e alla mia Giunta di Dipartimento.
Care tutte e  cari tutti,
come sapete dopo sei mesi dalla firma della convenzione, dopo diciotto mesi dal collaudo della biblioteca, ancora non ci è stato consentito di prendere possesso degli spazi  a noi assegnati al Santa Chiara.
Per noi la situazione non è più sostenibile: la biblioteca è sostanzialmente quasi inagibile, stanno per partire i Master internazionali, abbiamo necessità di dotare i colleghi di un posto di lavoro:  l'inadempienza del Comune di Alghero ci mette in una grave situazione di difficoltà, sempre più difficile da gestire.
Come sa bene il Magnifico Rettore il comportamento dei nostri interlocutori è - per molti aspetti - intollerabile e persino provocatorio (la lettera del Rettore e i miei commenti li trovate qui).
Con grande pacatezza vi informo che se tutti gli spazi che ci spettano non saranno stati consegnati entro il 19 Maggio, la mattina del 20, data di inizio dei Master, prenderò possesso degli spazi a noi concessi, sia per la aule didattiche sia per la biblioteca.
Non so quanti saranno con me e non so quali conseguenze legali dovrò affrontare, ma farò quel che penso di dover fare.
Chiedo a voi di adoperarvi, come potete, per evitare che a questo si debba giungere:
se sarà necessario, ringrazio quanti di voi vorranno accompagnarmi.

Una lettera cui ho avuto molti riscontri, con solidarietà, sostegno e inviti alla moderazione. Ho risposto così:
Care colleghe e cari colleghi,
ringrazio tutti quelli che sono intervenuti e anche chi mi ha scritto in privato.
Sono molto lieto della solidarietà, dell'attenzione e dell'impegno.
C'è quasi un mese di tempo e si può evitare di essere costretti a una legittima azione di disubbidienza civile. 
Il vostro impegno può riuscire a sbloccare una situazione incresciosa e il procrastinarsi di ingiuste pratiche.
Vi prego di credere, e il Magnifico e Marco sanno bene di cosa parlo, che da parte nostra c'è stata tutta la pazienza e la moderazione possibile.
Come sapete la biblioteca è collaudata da 18 mesi ed è completa di arredi; come forse sapete, è stata finanziata come biblioteca e mediateca universitaria (conosco bene il progetto perché ho contribuito a scriverne il piano di gestione), poi c'è stata la proposta di farne una biblioteca congiunta (nel frattempo una parte degli spazi veniva inopinatamente destinata all'archivio storico, ma questo è un altro discorso), una proposta che - nonostante i problemi che pone - è stata accettata come un'opportunità da parte nostra.
Per favore credeteci: non c'è nessun ostacolo a consentirci di entrare, anche se il Comune vuole ripensare alla collocazione della sua biblioteca: in ogni caso ci limiteremo a utilizzare gli spazi a noi assegnati, come è ovvio. 
(...)
Infatti sapete che lo scorso Ottobre una delibera unanime del Consiglio comunale (suo ultimo atto prima dello scioglimento) nell'approvare al convenzione poi firmata) impegnava gli uffici a consegnare tutti gli spazi (biblioteca inclusa) entro dieci giorni.
Sapete anche che per ottenere un po' di quegli spazi, con un mese di ritardo, abbiamo dovuto supplicare e minacciare (se no, non potevamo iniziare le lezioni).
Questa situazione ci penalizza: penalizza i nostri studenti, penalizza noi come Dipartimento, penalizza l'Ateneo.
Non mi è possibile andare avanti in questo modo: il 20 maggio iniziano tre Master: abbiamo bisogno delle aule e di una biblioteca funzionante (l'attuale è in condizioni indecorose, con una quotidiana convivenza con i topi).
Mettiamoci tutto l'impegno per trovare una soluzione definitiva e completa prima di quella data.
Ma per me l'unica alternativa a un esito negativo  è quella di rendere operativa la volontà della città: io il 20 sarò dentro la biblioteca e le aule.
Ovviamente sono disponibile a pagare il prezzo delle mie azioni.
Vi prego di non chiedermi di desistere.
L'unico modo per fermare questa azione da parte vostra è una richiesta, del Rettore, del Senato o del mio Consiglio, di abbandonare la mia carica di Direttore: ubbidirei.