mercoledì 12 febbraio 2014

Le molte sfumature del voto utile ...

Supponiamo, solo supponiamo, che Pigliaru sia in testa e che con il voto di alcuni dubbiosi tra lui e Murgia vinca davvero.
Quale conseguenza ne trarrebbero i teorici del "voto utile" se non quella che segue?
La coalizione di Pigliaru prenderà la maggioranza dei seggi; gli altri andranno alle coalizioni che superano il 10%; se questa fosse solo quella di Cappellacci i seggi di maggioranza andrebbero tutti alla destra. Se invece anche la coalizione di Murgia superasse lo sbarramento una parte dei seggi andrebbe a quelle liste e in ogni caso tanto più voti avessero quei partiti meno seggi avrebbero le liste che sostengono Cappellacci, depotenziando il peso della destra e potendo avere un'opposizione di qualità e che ha posizioni molto vicine a quelle della parte sinistra della coalizione di Pigliaru.
Insomma se vince Pigliaru, il voto "utile" per le liste è per quelle che sostengono  Murgia.
C'è qualche errore nel ragionamento?
Ritengono i compagni, gli amici e colleghi che sostengono Pigliaru e invitano al voto utile, di usare la ragione in modo non selettivo e di impegnarsi a votare le liste della coalizione di Murgia?
Se vince Pigliaru, ogni voto dato a uno dei partiti che sostengono Murgia è un voto sottratto alla destra.
Chiedo agli elettori che mi invitano a votare Pigliaru, di impegnarsi a votare per una delle tre liste che sostengono Murgia.
Astuzie del voto utile, ovvero vanità dell'argomentazione astuta