venerdì 21 febbraio 2014

Cos'è la destra, cos'è la sinistra.

Si è aperto un interessante dibattito sulla valutazioni dei risultati delle regionali ad Alghero visti nella prospettiva delle prossime elezioni algheresi.
Se non fosse che si è un po' scaduti nell'invettiva, il dibattito aperto dalle considerazioni di Antonio Budruni e continuato con la risposta di Mario Bruno, con i commenti rispettivi dei lettori, sarebbe stato utile.
Provo a dire la mia, anche senza fare diretto riferimento a quegli interventi.

Contrariamente al solito non parlerò di numeri se non per ribadire alcuni fatti:
- anche ad Alghero ha votato metà degli aventi diritto: penso che chi fa politica o chi crede nella democrazia debba considerare questo un dato preoccupante, direi terribile;
- anche ad Alghero nessun partito, in particolare nessun partito di sinistra o di centrosinistra, ha ritenuto di puntare su una candidatura femminile (e i due più grandi partiti della coalizione di centrosinistra avrebbero potuto farlo se volevano o se ci pensavano): risultato, anche questo terribile, la circoscrizione di Sassari non manda nessuna donna in Consiglio.
Fine dei numeri, perché i confronti sono difficili; se si fanno andrebbero fatti tra elezioni omogenee, anche perché in quelle amministrative a volte ci sono liste del Sindaco che un po' "falsano" i confronti.

Prima considerazione: gli elettorati non sono sommabili,  a volte mettendo insieme più forze diverse la somma fa meno della somma dei voti delle forze divise, a volte fa più, a volte va meno. Lo schema: forze di centrosinistra insieme ai sovranisti uguale alla somma dei voti di quelle forze, uguale maggioranza, non funziona (per tacere dei convitati assenti che potrebbero però essere presenti in una competizione locale).
Seconda considerazione: uno dei risultati peggiori dell'esperienza della Giunta precedente è stata quella di dividere ogni e qualsiasi forza politica della coalizione e per linee di frattura multiple. E ancora oggi continuano i rimpalli di responsabilità tra i lealisti e i ribelli.
Terza considerazione: non si può ripartire dai vecchi schemi, se no si fa la stessa ingloriosa fine del recente passato, benzinai a parte. Il potenziale principale partito della possibile coalizione (quale?) è ancora attraversato dalla guerra di posizione che ha portato uno dei due arci-nemici a non sostenere il candidato ufficiale del partito alle regionali e a fare campagna per un altro: quale potrà essere la sua affidabilità alle prossime elezioni amministrative lo possiamo immaginare.
Quarta considerazione: si può partire da una grande lista civica, con il programma elaborato nell'esperienza del Buongoverno e soprattutto con quel metodo, capace di recuperare molti voti degli astenuti e di misurarsi anche con gli elettori e  i militanti di Murgia e di Cinquestelle. Senza le chiusure assolute di Murgia o di Cinquestelle, ma senza considerare il sistema dei partiti come il riferimento. Una lista civica radicale che stia in campo, anche da sola se serve, può andare al ballottaggio e poi si vedrà.
Altre strade non ce ne sono; in alternativa vince la destra o un inciucio tra partiti di centro o ci si riconsegna alla guerra per bande interna al PD.

So che su quanto è scritto qua sotto non avrò l'accordo di Antonio.
Lasciatemi dire due parole su C'è un'Alghero Migliore.
Tra coloro che hanno vissuto l'esperienza sin dall'inizio e poi non hanno aderito all'associazione nata dopo le elezioni, sono tra quelli che continuano ad apprezzare lo spirito e la volontà di fare che anima il gruppo residuo che ora gestisce l'associazione; iniziativa sul pane compresa.
Ho detto e scritto, suscitando qualche polemica,  che questa associazione non è quel movimento, molti che erano in quel movimento non sono in questa associazione, persino molti dei fondatori.
Io non ho aderito all'associazione quando si è costituita per due ragioni: perché era strutturata su un modello centralistico e non deliberativo, perché rinunciava programmaticamente a esprimersi in modo chiaro e senza sconti, insomma non sempre quel che pensava poteva essere detto.
Era inevitabile, a mio avviso, che questo portasse all'irrilevanza politica, pur mantenendo un'attività utile, anche se a volte un po' new age.
Dopodiché è bene che, oltre a Legambiente e alla LIPU, ci sia anche CEAM.
Ma quel movimento, erede prediletto di Alghero Bene Comune e frutto più dolce dell'esperienza del Buongoverno, non c'è più da tempo.

So che susciterò le ire di Mario Bruno.
Lasciatemi dire due parole in mia difesa preventiva.
Ho stimato e stimo Mario Bruno, credo che creda in quel che dice di credere, ho partecipato con soddisfazione alle iniziative culturali della sua associazione, cercando di dare un contributo di idee non scontato e credo utile.
Ho pensato che dalle fila della sua associazione potesse emergere una candidata sindaco che - sostenuta a dovere e con una squadra di assessori competenti - fosse una possibile soluzione equilibrata, invece della forzatura che è stata fatta e che purtroppo abbiamo accettato (io per primo con un eccesso di fiducia e ingenuità).
Sicuramente come consigliere regionale Mario è stato un ottimo rappresentante del territorio, efficace e influente sia quando era in maggioranza sia quando era all'opposizione; peccato che non si sia ricandidato, ma credo che questa scelta gli faccia onore.
Credo che fare politica dentro un partito come è il PD sardo e come è il PD algherese lo costringa a eccessivi compromessi con quello in cui crede, tanto che spesso è costretto a dimenticare di crederci.
Di qui l'asprezza delle polemiche verso chi, pur stimandolo e riconoscendo che per competenza e spirito di servizio è molte spanne superiore al suo arcinemico, si permette di criticare a volte il suo modo di fare nella politica locale e alcune sue scelte, una delle quali è stata catastrofica per la nostra città.

Fatte queste premesse e considerazioni, comunico formalmente che non avrò parte attiva nella prossima campagna elettorale comunale, non sarò ovviamente candidato, non sarò disponibile per nessun incarico (una precisazione superflua: nessuno me l'avrebbe offerto).
Se una lista civica radicale nascerà e se una delle splendide donne che ha questa città vorrà candidarsi a Sindaco e avrà bisogno delle mie competenze, sono tuttavia a disposizione.