domenica 13 ottobre 2013

Una parte della storia -- Chi è?

Mancano molti antecedenti, che coinvolgono, tra gli altri, un paio di Presidenti di Regione. Avremo modo di parlare del prequel.
Mancano  osservazioni dettagliate dell'ultima ora, cui accenno soltanto.
Mi limito a quel che è successo nel periodo del mio mandato (da metà gennaio 2012 a ieri).

Posso dire che ho sollevato pubblicamente il problema il 2 febbraio 2012 con il commissario Casula. in un incontro cui ho partecipato anche con  il Magnifico Rettore. Questo è il primo "annuncio": c'è l'impegno a iniziare il nuovo anno accademico nella nuova sede (si parlava dell'anno accademico 2012 / 2013). 

Poi se ne discute  nel corso della campagna elettorale, in un incontro pubblico cui partecipano tre dei quattro candidati a Sindaco. Tutti confermano gli impegni e la volontà di ospitare Architettura al Santa Chiara. 

Con il nuovo sindaco pochissimi giorni dopo la sua elezione c'è un incontro con l'intera comunità di Architettura ad Alghero e una visita a tutti i locali in essere e al Santa Chiara: il sindaco conferma gli impegni previsti nel suo programma elettorali, che poi ribadisce verbatim nelle sue dichiarazioni programmatiche (che ho già postato troppe volte, ma se servisse ...).
Subito dopo c'è un incontro cui partecipo anche con il Magnifico Rettore.
  
A settembre 2012 è chiaro che non entreremo al Santa Chiara, sollecito e faccio pressioni; c'è un nuovo incontro cui partecipo anche con il Magnifico Rettore.
A dicembre 2012 si riunisce la quarta commissione con la presenza del Magnifico Rettore; in quella sede è stata presentato una bozza  di accordo tra Università e Comune. L'auspicio unanime della Commissione è che si arrivi al più presto all'accordo con l'Ateneo e a definire i temi della collaborazione con il Dipartimento; successivamente il Dipartimento ha proposto un accordo di collaborazione con il Comune per fornire sostegno alle attività dell'amministrazione (non se ne è più avuta notizia).

Altro grande annuncio: il 9 aprile 2013, appena prima della conferenza stampa da me programmata, esce un comunicato: "Accordo per Santa Chiara"; dopo altri annunci e altri incontri di firme imminenti o avvenute, il protocollo è stato finalmente firmato con delibera della Giunta comunale e di Senato accademico e Consiglio di amministrazione il 25 luglio. Se uno chiede sommessamente perché non portarlo subito in Commissione e in Consiglio rischierà di apparire polemico? Ma glissons.
Le lezioni dovevano iniziare il primo ottobre. 
La delibera è stata portata in Commissione il 10 ottobre e resa disponibile ai consiglieri il 9 ottobre, dopo numerose e pressanti sollecitazioni del Rettore. 

Tutto è ricostruibile dagli archivi dei media in rete. Con l'appoggio delle mail inviate e ricevute e degli SMS che posso rendere disponibili a richiesta.

Il giorno 11 ottobre doveva essere al primo punto all'Ordine del giorno di un Consiglio che si annunciava caldissimo, quindi non ci voleva un Mazarino per capire che sarebbe entrata nel tritacarne della crisi amministrativa. 
A scanso di equivoci, posso dire che avrei voluto che quell'inversione dell'Ordine del giorno non fosse stata proposta e votata; si poteva trovare un accordo per una discussione, magari preliminare, che esprimesse una chiara volontà politica, magari con tempi contingentati.
A scanso di equivoci ribadisco che la consegna provvisoria dei locali poteva e può essere fatta anche senza il voto del Consiglio comunale, tanto più ora che c'è un parere della Commissione (lo chiede anche il Magnifico Rettore): credo che un appello di tutti i capi-gruppi che la chieda potrebbe essere utile.

Tuttavia, anche se la consegna provvisoria fosse firmata domani, temo che i problemi non sarebbero finiti e ho molti dubbi che il primo semestre dell'anno accademico si possa svolgere regolarmente: qualcosa faremo, ma sarà l'ennesima situazione incerta e precaria.
Io sono abituato ad assumermi le mi responsabilità, anche quando non ho colpe: giovedì avremo un Consiglio di Dipartimento ad horas, troveremo il modo di fare qualcosa, ripeto, 
Ma avevo detto, e non dimentico di averlo fatto, che non avrei accettato un altro anno in condizioni intollerabili: non sono un ominicchio, né un quaquaraquà, per cui saprò trarre le conseguenze.

Se mi posso permettere una nota per i  giornalisti e i cronisti: forse non è il caso che sia dia per avvenuto quel che è solo annunciato.
Quando le fanfare della propaganda  esultavano, dicendo "è tutto risolto", io invitavo alla prudenza, memore della saggezza di Vujadin Boskov: "è rigore quando arbitro fischia": ovviamente ero io l'incontentabile e il diffidente.
Aggiungerei che dopo che il rigore è stato assegnato, bisogna che chi lo tira lo butti dentro e che l'arbitro convalidi.

Grazie dell'attenzione.