lunedì 14 ottobre 2013

A Farewell to Arms

Oggi abbiamo avuto la giornata di benvenuto - welcome day ad AAA.
Abbiamo prima incontrato gli studenti Erasmus che erano preoccupati e perplessi perché le lezioni non sono iniziate e perché non sanno quando e dove andranno a lezione. Li ho rassicurati che troveremo una soluzione e onoreremo il nostro impegno con loro. Non abbiamo fatto una bella figura, anche se li abbiamo accolti con affetto e sollecitudine e sono ancora lì (ore 20.30) a brindare con i loro colleghi a uno spartano e ottimo welcome drink organizzato dagli studenti dell'associazione Arkimastria.
Non credo che sarà facile averne altrettanti il prossimo anno. Abbiamo  loro presentato un interessante montaggio - realizzato da Alessandro Cadoni  - di film con location in Sardegna per mostrare loro la città, il territorio e la nostra magnifica terra.
Poi abbiamo incontrato le matricole, anche con loro mi sono scusato dei disagi che si perpetuano (tra l'altro stiamo chiudendo un Master internazionale con ospiti illustri, alla caserma, in condizioni indegne: se volete i particolare chiedeteli al direttore del Master, Nicolò Ceccarelli), anche a loro ho detto che offriremo una scuola di qualità, come dobbiamo.
Troveremo una soluzione per tutto, non sono Schettino, né siamo la Costa crociere; sarà una soluzione precaria e insoddisfacente, ma non li abbandoneremo.
Giovedì mattina ho convocato un Consiglio ad horas: inizieremo in qualche modo tutte le lezioni la prossima settimana.
Dopo di che, un minuto dopo, riconsegnerò la nave, salva e in porto, e chiuderò in via definitiva la mia esperienza come Direttore: ho trovato una delle migliori Scuole di Architettura d'Italia, grazie a Vanni Maciocco, lascio  una delle migliori Scuole di Architettura d'Italia.
Ci sono uomini, ominicchi e quaquaraquà, io non sono un ominicchio o un quaquaraquà. Per continuare con l'immortale principe De Curtis: "signori si nasce, e io lo nacqui, modestamente".
Lascerò con dispiacere, ma con la schiena dritta, dignitosamente, come mi hanno insegnato i miei genitori e i miei nonni, proletari e mezzadri, signori appunto.