lunedì 22 luglio 2013

Sale giochi, compro oro e tavolino selvaggio

Tre segni della crisi e della risposta che il Mercato (da non confondere con il mercato) sa dare.
Sappiatelo: sinché avrete un solo centesimo ci sarà chi farà in modo di portarvelo via.
La crisi c’è e morde duro.
Da sempre un indicatore della crisi sono le sale gioco e i negozi che comprano oro.

Io amo il gioco e mi piace giocare, non demonizzo il gioco d’azzardo anche se so che è pericoloso: la saggezza voleva che ci fosse un controllo, una limitazione e una regolamentazione: pochi casinò, molto controllati, con rituali severi (in genere al casinò si rovinavano solo ricchi borghesi o aristocratici decaduti).
Poi le liberalizzazioni (non so se con le famose “lenzuolate” di Bersani, di cui lui si vanta, ma che gli andrebbero rimproverate) ed ecco apparire le macchinette mangiasoldi per ogni dove.
Posso dire che quelle macchinette e le rutilanti sale giochi malamente e surrettiziamente pubblicizzate sono una iattura?
Un altro segno sono – ed è facile capire perché – i negozi in cui si compra oro.

Ma ce ne è un altro, la nascita un po’ disperata di decine e decine di bar e ristoranti in ogni buco dei centri delle città, cercando di acchiappare i turisti di due mesi e chissà come campando gli altri dieci.
Per sopravvivere quei “buchi” hanno bisogno dello spazio pubblico ed ecco che – senza criterio e senza pianificazione – ogni centimetro di spazio pubblico è occupato da tavolini.
Voi dite che il governo locale non può far niente? Mica vero.

Opinione pubblicata sulla Voce di Alghero il 21 Giugno 2013