mercoledì 12 marzo 2014

Passi indietro. Almeno uno, meglio se più d'uno

Mi capita sempre più spesso di essere pessimista, purtroppo non sempre lo sono abbastanza.
Non so come esprimere la mia estraneità e il senso di sconforto che ne deriva.

Il Parlamento sta per approvare una legge elettorale sciagurata, che mette insieme il peggio dei sistemi elettorali di Paesi diversi.
Una legge che sarebbe sciagurata e antidemocratica anche se avesse le "quote rosa" o qualche meccanismo per tutelare la presenza di donne.
Il piùcheporcellum è una legge disegnata sugli interessi personali dei due personaggi che l'hanno voluta, il Gatto e la Volpe.
Dovrò fare un grande passo indietro: nessuno dei partiti che sostengono questa legge avrà mai il mio voto, in nessun tipo di elezione, e non lo avrà chi si presenta in alleanza con uno di questi partiti.

In nessun tipo di elezione, Comunali incluse.
Anche su questo mi sento totalmente fuori. C'è stata prima delle scorse elezioni un'esperienza straordinaria, quella di Alghero Bene Comune, che poi si è trasferita nel percorso di discussione pubblica del "Buongoverno"; ho avuto un ruolo attivo in entrambe le esperienze che continuo a giudicare molto positive: dal percorso del "Buongoverno" è uscito il nucleo più importante del (bel) programma di coalizione del centro-sinistra.
Al momento di rendere concreta quella proposta, molti errori, settarismi, furbizie, ingenuità, accelerazioni ottuse, l'hanno depotenziata e spenta ed è finita male, molto male; per alcune cose ho delle responsabilità dirette.
Dopo, dopo la catastrofe annunciata, non abbiamo avuto la pazienza e l'umiltà di ragionarci e di riannodare le fila; ormai è troppo tardi.
Credo che sia giusto saltare un giro.
Penso che non sarà un bel vedere, ma magari la stagione ci aiuta e ci sarà bel tempo per una gita fuori porta.

In nessun tipo di elezione, Europee incluse.
Questa vicenda della cosiddetta "Lista Tsipras" (ma perché a sinistra c'è ancora questa maledetta tendenza a liste "personali"?) la vedo sempre più male; mal pensata, mal condotta, mal conclusa.
C'è un riferimento parlamentare in Europa della sinistra: l'onorata e spennacchiata GUE/NGL e un riferimento politico, la più vivace forza politica della Sinistra Europea, ma non si sa bene se gli eletti (eventuali) approderanno lì o chissà dove; potrebbero finire anche nel Partito Socialista Europeo di Tony Blair, il che a cent'anni dalla scomparsa della Seconda internazionale, i cui partiti in grande maggioranza votarono per la guerra, non promette nulla di bene.
Mi sa che riusciranno ad incartarsi e invece di una lista unitaria, ampia, europeista ne uscirà una angusta, litigiosa e giustizialista: probabilmente riusciranno a perdere la quarta  elezione consecutiva.
Il mio quarto voto buttato.

Chiudo con un'altra mia dimensione. Un'altra delle sconfitte che mi pesano sulle spalle; anche di questa ho solo un po' di responsabilità, ma non la nascondo.
A metà marzo ancora il DADU non ha accesso a tutte le sue aule e non ha la disponibilità della biblioteca. I ritardi si sommano e il muro di gomma è sempre più morbido. Non sono i mesi e lo spreco di risorse pubbliche a preoccuparmi, ma il silenzio, indifferente o rassegnato che sia; comunque andrà, non andrà come sarebbe dovuta andare e non ci saranno per la città i benefici che ci sarebbero potuto essere.
Ne prenderò atto e farò anche qui un passo indietro.

Insomma c'è poco da essere ottimisti. Anche non pensando alla Crimea,
Mi prendo una vacanza. Lunga, mi sa.