lunedì 12 agosto 2013

A proposito di Archivi e Biblioteche

Precisiamo.
Io credo nell'importanza degli archivi storici e delle biblioteche pubbliche generaliste.
Gli archivi - come è ovvio - saranno frequentati da un numero ristretto di persone, anche se - credo - potrebbe essere molto utile che la loro importanza e le loro funzioni vengano conosciute da un pubblico più ampio e anche se - credo - potrebbero essere motore di iniziative culturali (mostre e pubblicazioni ad esempio) che rendano vivo e vitale l'importante patrimonio che contengono.
Certo se questi sono gli orari ad Alghero, qualche riflessione dobbiamo farla.
Orario Lun, Mar, Mer, Giov, Ven: 08.30 - 13.30
                  Mar, Mer: 15.00 - 17.00

Dico anche che ritengo che  è opportuno che tutte le funzioni pubbliche abbiano spazi importanti, anche simbolicamente, e che quindi comunque non è bene, ad esempio,  relegare un archivio storico in spazi di risulta (a parte che gli archivi richiedono importanti misure di sicurezza e spazi adeguati per la conservazione di un patrimonio delicato).

Sulle biblioteche pubbliche non c'è niente da dire di più di questo: sono presidi di democrazia, luoghi pubblici di inclusione per eccellenza, devono essere belle, fruibili, aperte a ogni ora e ogni giorno e a tutti, attive, moderne, vive.
Non è affatto impossibile che biblioteche specialistiche e generaliste convivano, anzi da questa convivenza può nascere uno spazio straordinario e un servizio straordinario (e delle relazioni feconde).
Vogliamo vedere gli orari della biblioteca comunale ad Alghero:
Mattino dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 08.00 alle ore 13.45
Pomeriggio dal Lunedì al Giovedì, dalle ore 15.30 alle ore 18.15

Quindi partiamo da molto indietro.

Che la biblioteca sia (possa essere, debba essere) una vera e propria moderna "piazza del sapere" (dal titolo di un libro di Antonella Agnoli che studenti, architetti, urbanisti dovrebbe leggere e rileggere) è quello che vogliamo, che volevamo, che vorremmo avvenisse per gli spazi della biblioteca al Santa Chiara.
Ci sono dei problemi da risolvere? Ci sono.
Comincio a dire che - a mio avviso - lo spazio del Santa Chiara destinato all'archivio storico è uno spazio inadeguato e inopportuno per quella funzione, penso che ci potrebbero essere delle alternative migliori, che quello spazio con quella destinazione riduce l'uso pubblico, limita l'espansione delle potenzialità della biblioteca, costringe a interventi architettonici impropri.
Posso chiedere ai miei critici, tra cui ricordo Gustau Navarro Barba e Tore Frulio tra gli altri, a chi ha pensato o deciso il recupero e la destinazione di quegli spazi: l'attuale assessore e l'attuale sindaco  e i sindaci passati,  a un grande utente come l'amico Antonio Budruni, di dire cosa ne pensano, magari per smentirmi o colmare le mie ignoranze?
Mi piacerebbe poter fare una discussione che partendo dall'uso di quegli spazi immagini una gestione moderna e innovativa di tutti gli spazi pubblici, risolvendo o provando a risolvere tanti problemi, tra cui, e tra i primi in questi tempi grami, quello dei necessari risparmi in affitto per il Comune.
Magari ripensando all'uso complessivo dell'area "non didattica" del Santa Chiara: per esempio mi viene in mente che potrebbe essere destinata tutta a spazio per la biblioteca, incorporando l'auditorium dentro quello spazio.
Insomma ci va di pensarci?
Il mio blog è a disposizione per commenti; ma potete anche inviarmi scritti che pubblicherò volentieri per intero. 
Ho invitato Antonella Agnoli per un incontro di lavoro il 24 settembre; magari in quell'occasione possiamo confrontarci più in dettaglio. Ma intanto - pacatamente e senza pregiudiziali - potremmo cominciare a dirci qualcosa.