venerdì 20 febbraio 2015

Imparare da Monserrato

Il Comune di Monserrato (o Pauli come mi suggerisce di chiamarlo l'amica e collega Casu) ce l'ho un po' nel cuore.
Circa due anni fa ho firmato insieme con il collega Antonello Sanna Direttore del DICAAR di Cagliari una convenzione a tre con il Comune di Monserrato, avente come oggetto un contributo dei due Dipartimenti di Architettura alla definizione delle politiche di riqualificazione e sviluppo di quel territorio.
Nasce di lì il progetto ReUse Monserrato (qui trovate le locandine di due occasioni di  discussione e di lavoro: una e due), nel frattempo in alcuni laboratori didattici ad Alghero e Cagliari abbiamo lavorato su questi temi lo scorso anno accademico e stiamo lavorandoci in questo.
Un lavoro interessante che ha coinvolto molti studenti, forse i primi che hanno "popolato" Monserrato da quando il polo universitario che ha sede in quel Comune è stato costruito a partire dal 1994.
Non conoscevo Monserrato, l'ho visitata in occasione della stesura e della firma del protocollo (un protocollo importante, il primo che mette insieme i due Dipartimenti in un'attività di ricerca e progettuale) e in occasione degli incontri pubblici; è una città di grande interesse per le difficoltà e le potenzialità del suo nucleo compatto e del suo (piccolo) territorio, una città in cui ho trovato una grande cordialità e ospitalità e degli amministratori consapevoli e desiderosi di fare e capire.
Quindi che Alghero venga paragonata a Monserrato non mi disturba per nessuna ragione, neppure per il fatto che Monserrato è più piccola e non ha il mare.

Voglio dire una delle cose che ho imparato da Monserrato.
La cittadella universitaria localizzata nel Comune di Monserrato è totalmente avulsa dalla realtà economica, sociale, culturale, di intrattenimento della città; non solo è percepita (ed è) un'estensione dell'area urbana di Cagliari, ma anche è estranea totalmente alla città, collegata meglio con Cagliari (in meno di un quarto d'ora) che con il centro urbano; un bel problema che abbiamo affrontato è come inventare e  costruire un rapporto tra queste due realtà, rendere permeabile la barriera stradale, localizzare alcune attività universitarie nel centro urbano, immaginare una possibile residenzialità di studenti e ricercatori, fare dell'Università una parte della vita urbana di Monserrato.
Non ho parlato di città metropolitana (Monserrato ne è parte: è un Comune autonomo solo dal 1991) perché città metropolitana non vuol dire dominio del capoluogo e trasformazione egli altri comuni in periferie e quindi il fatto che Monserrato sia inequivocabilmente parte di quella conurbazione ("conurbato" con Cagliari lo definisce wikipedia) non vuol dire che non possa e non debba essere un cento autonomo di attività e produzione culturale: se ci fosse questo obiettivo in mente non sarebbe inopportuno cercare le risorse per fare di Monserrato un centro universitario di una struttura universitaria di area vasta: ora non è così. Purtroppo.

Alghero non è "conurbata" con Sassari, l'Università è nel centro più pieno della città, la sua presenza è un fattore economico, sociale e culturale rilevante (quanti studenti prendono casa a Monserrato per studiare nel polo universitario di Monserrato? La stima più attendibile è: zero), contribuisce alla sua immagine; inoltre non c'è una città metropolitana di Sassari e neppure un'area metropolitana (che si debba lavorare per costruire una città policentrica integrata del Nord Ovest della Sardegna è tutto un altro discorso: si deve lavorare a questo obiettivo e ad esso devono essere destinate risorse comparabili a quelle che andranno alla città metropolitana di Cagliari).
Insomma paragonare la situazione di Monserrato in rapporto a Cagliari a quella di Alghero in rapporto a Sassari per il fatto che "sono confinanti" è come paragonare Roma a Lima perché hanno quattro lettere nel nome che inoltre finisce per -ma.

Architettura ad Alghero sta in una città diversa da quella della sede centrale dell'Università: un fatto che non può non essere riconosciuto.
Per timore di non essere stato capito: Architettura ad Alghero sta in una città diversa da quella della sede centrale dell'Università.
Per dirla meglio: Architettura ad Alghero sta in una città diversa da quella della sede centrale dell'Università,
In sintesi: Architettura ad Alghero sta in una città diversa da quella della sede centrale dell'Università.

Partiamo da qui, e da una domanda che voglio porre a tutti i soggetti interessati. vuole questa Regione, vuole questa Università, vuole questo Comune, vogliono loro e le loro articolazioni come l'ERSU che vi sia ad Alghero una realtà universitaria  e segnatamente il Dipartimento di Architettura? Se sì bisogna farsi carico dei costi di questa scelta (oltre a goderne i vantaggi). Se no, amen. Possiamo trovare collocazione a Sassari o - come alcuni preferiscono - lasciare campo libero a Cagliari (tra loro non i nostri colleghi del Dipartimento cagliaritano, che sanno come un rapporto fecondo tra due realtà diverse è la condizione per costruire una Scuola di Architettura della Sardegna, aperta al mondo).  

Impariamo da Monserrato.